Avvocati folli... parole di Giuseppe Caravita

Avvocati folli... parole di Giuseppe Caravita

lo vi conosco tutti, uno per uno.

Vi vedo preparare le borse, infilarci gli atti, firmare le carte, aspettare i clienti, sfogliare i libri, guardare su internet. Vi vedo, seduti alla vostra scrivania, prendere appunti.

Vedo, sento, capisco: la mia vita e la vostra vita, uniti dalla professione che facciamo.

Avvocati.

Persone alla ricerca dell'equilibrio.

Funamboli.

Tutto di corsa, con mille e mille pensieri che si accavallano, si intersecano, escono da una parte e rientrano dall'altra.

E tutto questo perché?

Ve lo dico io perché: perché siamo pazzi.

Perché il primo requisito per essere avvocati è essere pazzi, insani di mente.

Perché solo un folle può pensare di mettersi, a volte, contro tutto e tutti.

E non pensate: sono matto.

Noi siamo tutti matti.

Gli avvocati, quelli veri, sono pazzi da legare.

E riescono anche ad amare, e a farsi amare.

Gli avvocati, quelli veri, non sono sani di mente.

E chi non è matto non può fare l'avvocato.

È il famoso Comma 22: «Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo», applicato all'incontrario: "chi è matto non può fare l'avvocato, ma chi fa l'avvocato è matto".

Avv. Giuseppe Caravita